L'ultima tentazione by Nikos Kazantzakis

L'ultima tentazione by Nikos Kazantzakis

autore:Nikos Kazantzakis
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Frassinelli
pubblicato: 1987-11-28T23:00:00+00:00


18

Come aveva fatto ad avere il tempo di attraversare il deserto, raggiungere il Mar Morto, tornare indietro, inoltrarsi di nuovo nei campi e nell'aria ispessita dal fiato degli uomini? Non era lui che camminava, non ne avrebbe avuto la forza. Due mani invisibili lo reggevano per le ascelle. La nuvola trasparente che era apparsa nel deserto adesso si era fatta più densa, più nera e aveva invaso tutto il cielo; si udirono dei colpi di tuono e le prime gocce caddero. La terra si scurì e i sentieri disparvero. All'improvviso le cateratte del cielo si aprirono, Gesù tese il palmo della mano che si riempì d'acqua e bevve. Si fermò, non sapeva che direzione seguire. I lampi squarciavano il cielo, la terra brillava per un istante, blu, gialla, livida e, di colpo, piombava di nuovo nelle tenebre. Da che parte era Gerusalemme? Da che parte stava Giovanni Battista? E i suoi compagni che l'aspettavano fra gli arbusti e i canneti del fiume!

"Mio Dio", mormorò, "illuminami, lancia un fulmine, mostrami il cammino!"

Aveva appena finito di parlare che un lampo squarciò il cielo proprio davanti a lui; Dio gli aveva fatto un segno ed egli, sicuro di sé, andò nella direzione del fulmine.

La pioggia era molto forte, le acque maschie del cielo scorrevano e si univano alle acque femminee della terra, ai laghi, ai fiumi. Terra, cielo e pioggia non erano più che una cosa sola, lo perseguitavano, lo spingevano verso gli uomini. Sguazzava nel fango, inciampava in strani arbusti, scendeva nei fossi, risaliva. Al chiarore di un lampo vide sopra di sé un melograno carico di frutti.

Ne colse uno, la sua mano si riempì di rubini, la sua gola si rinfrescò. Ne colse un altro, un altro ancora, mangiò, benedisse la mano che aveva piantato il melograno, riprese forza e si rimise in cammino. Camminò e camminò. Era giorno o notte? Era buio. I suoi piedi erano appesantiti dal fango; camminando, gli pareva di sollevare la terra intera. Di colpo, alla luce dei lampi, scorse davanti a sé sulla cima di una collina un piccolo villaggio. Le sue case, tutte bianche, si accendevano e si spegnevano con i lampi. Il suo cuore fece un balzo di gioia. Degli uomini, dei fratelli, abitavano in quelle case; aveva voglia di stringere la mano di un uomo, di respirarne l'odore, di mangiare del pane, di bere del vino, di parlare. Per quanti anni era stato assetato di solitudine!

Girava fra i campi e le montagne, parlava con gli uccelli e gli animali selvatici, sfuggiva gli uomini; ora, invece, che gioia quella di stringere la mano di un uomo!

Allungò il passo e prese il sentiero lastricato; gli tornarono le forze, ora infatti sapeva dove andava, dove lo conduceva il cammino che Dio gli aveva mostrato. Man mano che saliva, le nuvole si facevano sempre più rare e apparve un angolo di cielo e il sole fece capolino, proprio nel momento in cui tramontava. Udì cantare i galli del villaggio e abbaiare i cani; alcune donne chiacchieravano sulle terrazze; un fumo azzurrognolo si alzava sui tetti e sentì un odore di legna bruciata.



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